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lunedì, febbraio 26, 2007


"Chi mette le parole in bocca ai bambini ? "

Abito vicino a una scuola elementare.
Oggi stavo rientrando, e dopo aver parcheggiato vedo questa scena: una bella bambina con gli occhi azzurri, paffuta e con una pelle di porcellana presa in giro da altri bambini che la chiamavano 'cicciona'.
La bambina ovviamente piangeva (età circa 7-8 anni), la cosa schifosa è che le mamme dei bambini che la prendevano in giro continuavano a chiacchierare tra loro come se niente fosse...da ex cicciottella ho provato a immaginare il futuro di quella bimba...e sinceramente avrei volentieri preso a sberle le mamme, affinchè imparassero l'educazione e la insegnassero ai propri figli !!!

domenica, febbraio 25, 2007

Le poesie che più mi inducono a pensare....

" Istanti "

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.


Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.


Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.


Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.


Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.


Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.


Jorge Luis Borges








" Le cose che ho imparato nella vita "
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te.
-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
-Che la pazienza richiede molta pratica.
-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari. -Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
-Non cercare le apparenze, possono ingannare.
-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero !
-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
Paulo Coelho

lunedì, febbraio 19, 2007

L'irrazionale che aiuta a decidere.-


I risultati delle ricerche più recenti sul cervello dimostrano che sentimenti e ragione non sono in contrapposizione, ma possono potenziarsi reciprocamente Paura, rabbia, tristezza: così le emozioni completano i processi della conoscenza. I Persiani facevano le scelte importanti in stato di ebbrezza, prima di prendere una decisione importante, ne discutevano in stato di lieve ebbrezza e il giorno dopo, di nuovo sobri, riconsideravano la decisione. Se la approvavano ancora, veniva adottata. Se invece una decisione veniva presa da un gruppo di persone sobrie, queste ne riparlavano più tardi in stato di ebbrezza e, se sembrava loro ancora valida, la adottavano. Evidentemente i Persiani attribuivano un certo valore a quelli che oggi chiameremmo stati mentali alterati. Nella nostra cultura, invece, non solo una decisione presa in questo stato non ha valore, ma tendiamo anche a sottovalutare tutte le scelte che facciamo in condizioni non certo alterate, ma più semplicemente emotive. Molti infatti pensano che una buona scelta debba essere per definizione razionale, e che ascoltare le proprie emozioni non possa che confondere le idee e farci prendere decisioni sbagliate. Questa separazione tra ragione e passioni, e una certa diffidenza per queste ultime, ha una lunga storia e la troviamo riflessa non solo nelle scienze sociali, ma anche nella psicologia cognitiva. Qui le emozioni sono state fino a pochi anni fa poco studiate e comunque relegate a un ruolo secondario rispetto a funzioni mentali serie come la percezione, il linguaggio o il pensiero, e perlopiù concepite come intrusioni o interruzioni del processo normale, e cioè non emotivo, di ideazione e conoscenza.In realtà, le emozioni sono centrali nella vita mentale. Questo è quanto ci dicono gli studi più recenti di psicologia cognitiva. Non solo emozioni come rabbia, tristezza, paura o gioia hanno un effetto determinante sulla memoria, sul giudizio e sulle percezioni, ma tali emozioni vengono soprattutto utilizzate come una fonte primaria di informazione nel valutare rapidamente situazioni nuove e inattese.Quello che forse non sapevamo è che emozione e cognizione non sono affatto processi indipendenti e che senza emozioni probabilmente la razza umana non avrebbe potuto sopravvivere. Sappiamo ad esempio che quando una lesione ai lobi frontali causa al paziente enormi difficoltà nel pianificare la propria vita, essa induce anche un deficit emotivo. Questo accade perché le emozioni svolgono un ruolo centrale nell'organizzare la nostra esistenza. Ad esempio, non ci capita mai di considerare, prima di decidere, ogni possibile alternativa; molte possibilità vengono eliminate emotivamente, nel senso che non prendiamo nemmeno in considerazione alternative che ci farebbero sentire in colpa, o causerebbero vergogna e imbarazzo. Chi ha una lesione ai lobi frontali spesso diventa incapace di agire moralmente, il che suggerisce una connessione importante fra emozioni e capacità morale. Le emozioni dunque ci guidano in un mondo pieno di incertezze e di imprevisti. La ragione è limitata non solo dal fatto che le nostre conoscenze sono parziali e le risorse limitate, ma anche a causa del nostro perseguire fini talvolta incompatibili, come ad esempio una carriera brillante e una vita tranquilla e rilassata. Inoltre interagiamo continuamente con altre persone, di cui sappiamo ben poco e che spesso hanno obiettivi diversi dai nostri. Pensare che sia possibile prendere una decisione dopo una ricerca logica accurata ed esaustiva è un'illusione. Anche se limitati, dobbiamo però agire e scegliere e, come i grandi drammaturghi hanno sempre saputo, proprio questa è la radice delle nostre tragedie. Anche se limitati, siamo comunque responsabili delle nostre scelte e ne soffriamo le conseguenze. Le emozioni sono come un ponte che ci permette di attraversare l'inaspettato e l'ignoto. Esse guidano la ragione, e non le sono affatto, come si è spesso pensato, opposte. Nel guidare e organizzare il pensiero, ne complementano le carenze.In un mondo complesso e difficile da interpretare, le emozioni possono essere viste come cognitive: ogni emozione ci fa concentrare molto rapidamente sul problema che l'ha generata, e ci suggerisce interpretazioni e soluzioni. Emozioni diverse però hanno effetti molto diversi sulle nostre capacità di giudizio. Ad esempio, si è scoperto che il buonumore riduce la complessità dei processi decisionali e ci induce a scegliere in modo rapido. In altre parole, chi è contento semplifica di più e se raggiunge le stesse decisioni di un altro lo fa con meno sforzo, più rapidamente e usando meno informazioni. La tristezza invece ci induce a riflettere di più e a non sopravvalutare la nostra capacità di controllare la situazione. Il ruolo delle emozioni è particolarmente importante in situazioni ambigue e aperte a più interpretazioni, come ad esempio le interazioni sociali. Di fatto, gran parte delle nostre decisioni ha una componente sociale: decisioni legali, politiche o economiche si basano su giudizi e inferenze che riguardano intenzioni, disposizioni e attribuzioni di responsabilità. Questi giudizi, che riguardano percezioni sociali ambigue e complesse, richiedono processi cognitivi estremamente sofisticati. Le emozioni sono una componente indispensabile di questi processi. Il complimento che riceviamo è genuino oppure è un tentativo di manipolarci? E quel sorriso, sarà sincero o forzato? La medesima frase può essere percepita come uno scherzo o un insulto, come ostile o invece enfatica. La stessa azione può rivelare orgoglio e sicurezza, oppure solo incoscienza. A seconda delle circostanze, le nostre emozioni influenzeranno in modo indiretto attenzione, memoria e associazioni, facendoci concentrare su dettagli di una situazione congruenti con il nostro umore. Se la nostra sopravvivenza dipende dalla capacità di rispondere in modo adeguato a eventi inattesi e di fare dei piani per il futuro, allora le emozioni sono essenziali, perché ci spingono a concentrarci su un problema che va risolto prontamente. Questo non significa che le emozioni che proviamo siano sempre adeguate, o non presentino rischi. Un rischio da non sottovalutare è quello della generalizzazione: cioè trasferire automaticamente la stessa risposta ad avvenimenti che non sono affatto connessi con quello che ha dato origine a una particolare emozione. Quando siamo arrabbiati, ad esempio, giudichiamo qualcuno direttamente responsabile di qualcosa che ci colpisce negativamente e siamo relativamente certi di quanto è accaduto. Il rischio diventa quello di attribuire responsabilità individuali e giudicare in modo punitivo anche in situazioni che potrebbero benissimo essere intese in modo più benevolo. Quando invece siamo tristi, attribuiamo la responsabilità di quanto di negativo ci accade al destino o alle circostanze, ma questo può rivelarsi pericoloso in situazioni in cui sarebbe bene rendersi conto che esistono responsabilità individuali. Quando abbiamo paura, tendiamo a sopravvalutare tutti i rischi, non solo quello delle circostanze che hanno attivato la paura. Di converso, quando siamo arrabbiati tendiamo a sottovalutare i rischi, il che può condurci a compiere scelte dannose. Per fortuna, sappiamo anche che esistono meccanismi che moderano l'influenza delle emozioni sul giudizio. Ad esempio, se qualcuno ci fa riflettere sui nostri giudizi, la tendenza a valutazioni da un contesto a un altro (che è un processo del tutto inconscio e automatico) verrà deattivata. Così come la soluzione del problema che ha indotto ansia, rabbia o tristezza bloccherà la tendenza a valutare nuove situazioni sotto l'influenza dell'emozione che abbiamo provato (o stiamo ancora provando). Conviene quindi dare più spazio alle nostre emozioni nel prendere decisioni? La domanda è probabilmente retorica, visto che le emozioni ci guidano quotidianamente nelle scelte grandi e piccole, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.

domenica, febbraio 18, 2007

Io ?....bene, e tu ?



Hai poca voglia di fare sesso?

Circondati di arancione.

Non riesci a concentrarti?

Aiutati con il blu

Il viola, per esempio, favorisce il risveglio spirituale, ma serve anche per rilassare i muscoli e calmare il sistema nervoso.

L’indaco è un sedativo e un calmante e sembra che stimoli l’intuitività.

Può essere usato anche per controllare ascessi o perdite di sangue.

Il blu aiuta la comunicazione e l’apprendimento, ma sull’organismo ha anche il benefico effetto di promuovere l’eliminazione delle tossine, in particolar modo dal fegato.

Il verde, al centro dello spettro, è considerato il colore per eccellenza dell’equilibrio.


Il giallo è stimolante, decongestionante e antibatterico e stimola in particolare il sistema digestivo e linfatico.

L’arancione porta entusiasmo e stimola la sessualità.

È usato per risolvere la maggior parte dei problemi legati all’apparato gastro-intestinale (dai crampi alla flatulenza).

Naturalmente se i problemi sono seri o cronici dovrai consultare uno specialista e potrai usare la cromoterapia solo come trattamento aggiuntivo.

Puoi trovare sedute di cromoterapia in centri benessere specializzati o in studi ayurvedici, il prezzo varia a seconda del tipo di strumenti usati, ma in genere oscilla tra i 30 e i 60 euro a sessione.

Ed ora, buona ginnastica a tutti !!

mercoledì, febbraio 14, 2007

Buon San Valentino a tutti :-))


Anche se la festa, è solo una festa commerciale....ricevere dei cioccolatini fà sempre molto piacere...al palato !!!

lunedì, febbraio 12, 2007

AIIIIIIUUUUTOOOOOO !!!!!


Lavello pieno di piatti da lavare.....fornello da ripulire....panni da mettere in lavatrice....io da lavarmi i capelli....aiiiutoooooo !!!!!...
Avrei bisogno di una cameriera......c'è qualcunoooooo ????!!!!!

domenica, febbraio 11, 2007

Avrei bisogno di ...............;-))


La giornata si preannuncia stanca...logico dopo aver lavorato anche il sabato, la domenica non può che essere stanca...cmq, cosa dire ?.....Frà un mese e mezzo mi fermerò di lavorare per il cambio di stagione, ed allora avrò un pò di tempo per curare la casa ( che né ha veramente bisogno ), per occuparmi dei miei hobby ( che da settembre ho dovuto accantonare ), per prendermi cura di me ( da un anno a questa parte, mio marito lamenta la mia sciatteria....veramente anch'io non mi riconosco più...e devo dire che su questa cosa a proprio ragione ).-

Avrei bisogno di tante cose, se dovessi farmi un'analisi psicologica....un bel viaggio, che desidero da tanto tempo...ma devo dire che non è facile poter mettere i denari da parte...tra le tasse, i mutui pagati, la casa in montagna...questi se nè vanno via come il pane...Voi direte e che ci vuole ? Bhe, devo rispondere io, per andare in Polinesia né occorrono parecchi, circa 20.000 Euro, e noi di casa non usiamo prendere prestiti come tanti fanno per fare viaggi o acquisti....se ci sono i soldi si acquista, altrimenti " nix-nix ".-

Avrei bisogno anche di un bel pacchetto riposo in un centro benessere...massaggi, fanghi, dieta, bagno turco...

Avrei bisogno inoltre di passare un intera giornata in una libreria " ben attrezzata ", per informarmi di tutte le novità di quest'ultimi 2 anni ed eventualmente portarmele a casa, e mettermi a leggere tutte quelle belle pagine che mi mancano tanto....

Poi avrei bisogno di fare una bella passeggiata primaverile in montagna in compagnia del mio cane...

sabato, febbraio 10, 2007


Sono le ore 08.20 del mattino, mio marito è già sceso in fabbrica a lavorare...io mi stò un attimo groggiolando davanti al mio blog bevendo una buona tazza di caffè con panna...ho bisogno dei miei tempi per realizzare..e credetemi, non c'è nulla di meglio che iniziare la giornata in maniera rilassata e non accellerata come sono costretta a fare tutte le mattine, dal lunedì al venerdì.-

Il tempo è veramente uggioso...e pensare che sino a giovedì faceva caldo...la mia Mimosa è tutta un profumo ed è veramente una bellezza poterla gurdare, speriamo che questo freddo non le rovini i fiori !

Bhe, ora sono costretta a dire " passo e chiudo ", perchè ora è arrivato il mio tempo di scendere a lavorare.-

Kisss.-

By da Nowa.-